Santa Giulia

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Il Restauro di Santa Giulia

L’impegno più rilevante della Fondazione nell’ambito dei restauri è stato il recupero e la valorizzazione del Museo di Santa Giulia, che l’ha vista protagonista ed attiva insieme al Comune di Brescia, in una collaborazione pubblico privato che ha permesso in pochi anni di completare un Museo oggi conosciuto in tutto il mondo.

Inaugurato nel luglio del 1999, il Museo di Santa Giulia si è rivelato infatti un vero unicum, per fascino e concezione, in Italia ed in Europa.  Un museo “specialissimo” a cominciare dal suo contenitore: quel monastero fondato dal futuro re longobardo Desiderio e dalla moglie Ansa, divenuto nei secoli successivi centro culturale e di potere economico e complesso monumentale straordinario.  

 

Il Museo di Santa Giulia, spazi aperti interni - foto Eden

Questo complesso architettonico vastissimo – sorto su un’area archeologica di età romana tra le più importanti del nord Italia – è stato restituito alla città, per divenire finalmente il luogo di memoria e valorizzazione, di rilettura e di esposizione, di scoperta e di indagine, di innovazione e funzionalità che solo un grande Museo può essere. Un viaggio attraverso la storia, l’arte e la spiritualità di Brescia dall’età preistorica e protostorica fino al secolo scorso.  

Un’area espositiva di circa 12.000 mq., articolata intorno ai chiostri rinascimentali e a tre chiese riccamente affrescate: la basilica di San Salvatore, l’oratorio romanico di Santa Maria in Solario, la cinquecentesca Chiesa di Santa Giulia. Oltre 11.000 pezzi esposti, un museo “laboratorio” in continua crescita e sviluppo che ha visto anche la musealizzazione di due Domus Romane e dell’attiguo Viridarium a cui si può accedere direttamente dalla sale del museo.

Il progetto Santa Giulia Museo della Città ha visto la Fondazione operare su molti fronti: dai restauri veri e propri, alla realizzazione di attività promozionali ed organizzative del territorio, a manifestazioni finalizzate a rendere il museo un “volano” per lo sviluppo anche turistico della città. In quest’ottica s’inseriscono: i progetti delle grandi mostre, a partire da quella sui Longobardi (2000), l’istituzione di una Festa di Santa Giulia, dedicata alle antiche arti e mestieri, la connessione con altri musei del territorio mediante progetti specifici (Le vie dell’Arte, con la Fondazione Ugo da Como e il Vittoriale degli Italiani), corsi di storia dell’arte, incontri associativi, cene riservate in Museo e molto altro. 

Dal 2004 inizia per il Museo e per Brescia, un periodo di notevole successo di visitatori, dovuto alle “Grandi Mostre”, promosse dalla Fondazione, in sinergia con il Comune e la società Linea d’ombra. Anni in cui si susseguono eventi di interesse internazionale, in grado di catalizzare sulla nostra città migliaia di visitatori e di dare impulso quindi anche allo sviluppo economico della città, con numerose iniziative spontanee di negozianti, ristoratori e varie associazioni.

Il grande progetto “Santa Giulia” ha dato vita, sempre su impulso della Fondazione CAB, alla nascita di Bresciamusei Spa (primo presidente fu l’avv. Angelo Rampinelli Rota), oggi fondazione facente capo al Comune di Brescia (e di cui la Fondazione CAB è ente fondatore e membro del Consiglio), che oggi si occupa della gestione dell’intero sistema museale civico (www.bresciamusei.com)

Dal 25 Giugno 2011, grazie all’impegno della Fondazione CAB, il complesso di Santa Giulia Museo della Città, con l’area archeologica del Tempio capitolino, è patrimonio UNESCO

“I Longobardi in Italia. Centri del potere (568-774 d.c.)” riunisce infatti in un unico grande progetto riconosciuto dall’UNESCO, alcuni dei più importanti siti italiani di rilevanza longobarda ed impegna le diverse Amministrazioni locali a realizzare progetti di sviluppo e valorizzazione dei territori interessati. Fanno parte della rete:

il Tempismo longobardo a Cividale del Friuli (UD), con i resti del Palazzo Patriarcale e con il Museo Archeologico Nazionale, il castrum di Castelseprio (VA), con la chiesa di Santa Maria foris portas, il Tempietto del Clitunno a Campello (PG), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), la chiesa di Santa Sofia, con il chiostro e il Museo del Sannio a Benevento e, infine, il Santuario micaelico di Monte Sant’Angelo (FG).