La Fondazione Credito Agrario Bresciano prende avvio nel corso dell’anno 1983 e la sua costituzione è tra le iniziative che la Banca Credito Agrario Bresciano realizza per celebrare il suo centenario. Tre anni prima, sempre su iniziativa della Banca, era stata costituita l’”Associazione Ing. Giovanni Folonari”.
La Fondazione Banca Credito Agrario Bresciano, costituita nello studio del notaio Averoldi di Brescia, in data 20 aprile 1983, viene definita inizialmente col nome di “Istituto di cultura Banca Credito Agrario Bresciano – Fondazione Giovanni Folonari”.
Il 20 aprile 1983 nasce la Fondazione Credito Agrario Bresciano – Istituto di cultura Giovanni Folonari, situata sin dall’origine nello storico Palazzo Tagliaferri di Brescia, in Piazza del Duomo, oggi piazza Paolo VI.
La Fondazione mostra il suo interesse per la spedizione nel Sinai alla ricerca della montagna di Dio organizzata dal prof. Emmanuel Anati.
Vengono finanziate importanti campagne di scavo e di ricerca in Israele.
Nel 1986 la Fondazione, sostiene una serie di iniziative, le più significative delle quali vanno dalla gestione di una serie di interventi benefici alla promozione e organizzazione di convegni economico-scientifici all’istituzione di borse di studio al sostegno a lavori di ricerca e analisi a livello universitario.
Durante quest’anno, vengono edite monografie sul Duomo Nuovo e sul Duomo Vecchio di Brescia e viene donato un contributo per il restauro del Duomo di Salò.
Il 1988 è l’anno che segna il mezzo secolo della morte di Gabriele D’Annunzio. Le celebrazioni vedono, tra l’altro, l’esposizione dei sette Manoscritti originali di proprietà della Fondazione Credito Agrario Bresciano. Inoltre circa 400 milioni di lire sono destinati ad esaudire 24 richieste di contributi per vari progetti.
Cresce il volume dei fondi per eventi culturali destinati ai giovani, a manifestazioni musicali di alto livello, ad attività scientifico-sanitarie degli Spedali Civili di Brescia, ad associazioni di categoria, ad opere di restauro di edifici civili e religiosi di grande pregio storico e architettonico.
Viene finanziata la stagione lirica del Teatro Grande e il Festival Pianistico Internazionale ideato dal Maestro Agostino Orizio. Quest’ultima partecipazione, con gli anni, diventerà sistematica attraverso il Premio Arturo Benedetti Michelangeli.
L’anno si apre con il supporto al censimento del FAI. Si partecipa attivamente alla realizzazione della mostra sulle Icone Russe organizzata dalla Provincia di Brescia.
La Fondazione assiste la sede provinciale dell’Anffas, la Croce Bianca, L’Ordine dei Chimici e via via il Gran Priorato del Lugana, L’Informa-giovani, la IX Circoscrizione, Università degli Studi di Brescia, vari centri culturali, pubblicazioni, ricerche, restauri ed altro ancora. Il consigliere Ambasciatore dott. Antonio Benedetto Spada propone di superare la metodologia del sostegno frazionato e diffuso per concentrare gli interventi su un numero ristretto di progetti di sicuro valore culturale, artistico e sociale, evitando eccessive polverizzazioni.
Avvio del progetto di recupero di Santa Giulia, che porterà poi alla costituzione del Museo della Città. A fronte della nuova impostazione di fondo, non vengono dimenticate le richieste di contributi destinati ad educazione, istruzione, assistenza sociale.
Nel 1993 vi è il cambio di vertice del Consiglio di Amministrazione: il dott. Alberto Folonari è nominato Presidente della Fondazione Credito Agrario Bresciano dopo il ritiro del Presidente Domenico Bianchi.
Durante quest’anno, oltre al sostegno di convegni internazionali, vengono concretamente sostenute le manifestazioni del Teatro Grande, degli Amici dei Musei, le iniziative della Provincia “per la brescianità”, l’Aido, gli Spedali Civili, la Cooperativa Cattolico Democratica di Cultura, il Centro Migranti, il FAI.
Sulla base di uno studio approfondito della Wunderman Cato Johnson, avviene un cambiamento di prospettiva a medio-lungo temine. La Fondazione muta il modus operandi e si cala nelle vesti di ente promotore e non di semplice sponsor finanziatore. La Fondazione esprime un lucido concetto secondo il quale, le mostre e le diverse manifestazioni non siano fine a sé stesse, ma rappresentino un mezzo per dar vita ad una nuova attività economica, producendo nuova ricchezza per la città e per la provincia.
Il 1995 il Consiglio della Fondazione CAB matura la scelta del recupero del complesso storico-architettonico di Santa Giulia.
Il percorso è tracciato e tutti gli sforzi guardano al 2000 e al Grande evento internazionale “Il Futuro dei Longobardi”.
Pubblico e Privato cominciano assieme la grande avventura che porterà al recupero di Santa Giulia – Museo della Città e ad un ciclo di attività che proietteranno la nostra città nei circuiti nazionali e internazionali, facendola riconoscere come Città d’Arte.
Il Museo della Città viene inaugurato venerdì 16 luglio 1999, alla presenza delle autorità cittadine e dell’allora Ministro per i Beni e le Attività culturali, Giovanna Melandri, con il sindaco Paolo Corsini e il presidente della Fondazione Alberto Folonari.
Brescia nel 2000, vive quello che è stato subito definito come uno dei dieci eventi da non perdere in Europa. Si può ritenere che il movimento che sta portando l’Unesco ad occuparsi della Longobardia scaturisca proprio da questa mostra che, oltretutto, porta a Brescia circa 200.000 visitatori, tra i quali studiosi e ricercatori di fama internazionale e lo stesso presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Per la realizzazione del progetto Museo della Città, la Fondazione CAB si aggiudica il primo premio per l’area Cooperazione pubblico / privato nell’ambito del concorso nazionale “Cultura di gestione” bandito da Federculture.
L’anno è dominato dalla straordinaria mostra che, per la prima volta, affronta e mira a ricostruire il percorso artistico del pittore bresciano Vincenzo Foppa (1427/30 – 1515/16).
Dopo un lungo intervento di restauro e di adeguamento, diventa parte integrante del Museo di Santa Giulia anche il Coro delle Monache.
L’anno è contraddistinto dal recupero, restauro e musealizzazione delle Domus dell’Ortaglia, opere grazie alle quali viene presentato un insediamento urbano tra i maggiori del territorio dell’impero romano a Nord del Po, ma anche a Nord di Roma.
Il 2003 è anche l’anno della costituzione di Brescia Musei Spa, che in seguito diventerà Fondazione.
Nel 2004 comincia Lo splendore dell’arte, un’avventura innovativa ed affascinante, concretizzata nell’accordo pluriennale con la società Linea d’Ombra, che si apre con la mostra Monet, la Senna, le ninfee – Il grande fiume e il nuovo secolo. Il nuovo ciclo espositivo presenta la nuova dimensione artistica della città che si confermerà crescendo di anno in anno. La mostra di Monet si chiuderà con il record di 440.564 visitatori.
Il 2005 è segnato dalla seconda, grande mostra del ciclo “Brescia. Lo splendore dell’arte”, dedicata a Gauguin e Van Gogh. L’avventura del colore nuovo. Tesori Ritrovati. Da Romanino a Moretto a Ceruti è il titolo intrigante dell’ulteriore rassegna, ospitata nella Pinacoteca Tosio Martinengo, intorno a Gauguin e Van Gogh, anche perché propone aspetti e momenti altamente caratterizzanti di società ed epoche che abbracciano tre secoli.
Il terzo anno di programmazione di “Brescia. Lo splendore dell’arte” è dedicato a Turner e agli impressionisti con un accostamento al “perennemente nuovo” dell’astrattismo di Mondrian. L’evento costituisce una nuova testimonianza di un artista e di un momento che hanno saputo diventare determinanti per l’arte moderna e contemporanea.
Brescia Musei si trasforma in fondazione di partecipazione per dare continuità di gestione all’innovativa partnership pubblico-privato che ha consentito la riapertura di Santa Giulia e la progressiva affermazione di Brescia come città d’arte, attraverso un articolato programma culturale ed espositivo.
Nell’ambito del quarto ciclo di “Brescia. Lo splendore dell’arte” viene inaugurata America! Storie di pittura dal Nuovo Mondo.
Si compie la quinta tappa del ciclo “Brescia. Lo splendore dell’arte” con Van Gogh. Disegni e dipinti. Capolavori dal Kröller-Müller Museum. Avvenimento che offre, per la prima volta in Italia, la possibilità di indagare a fondo l’opera grafica di Vincent Van Gogh.
La Fondazione acquista alcuni manoscritti originali di Gabriele D’Annunzio, i “Carteggi Gabriele D’Annunzio e Luisa Baccarà”. Si apre in Castello il ciclo di mostre dedicate agli artisti contemporanei e si sviluppa il progetto Le vie dell’arte”, itinerari artistici e turistici in collaborazione con la Fondazione Il Vittoriale degli Italiani e la Fondazione Ugo da Como ed il sostegno della Regione Lombardia.
Nell’autunno del 2010 vennero avviati i lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria della Carità. L’intento di Fondazione CAB era quello restituire alla città di Brescia un gioiello architettonico e scrigno di opere d’arte di grande pregio altrimenti destinato al crollo. la Fondazione CAB ha deciso di intraprendere un percorso di recupero dell’edificio sacro, coinvolgendo nell’impresa – attraverso l’Associazione Amici della Chiesa di Santa Maria della Carità – tutti i bresciani che a titolo personale hanno sostenuto l’operazione.
Iniziano i lavori, d’intesa con il Comune, per ottenere il riconoscimento da parte dell’UNESCO di Santa Giulia e dell’area circostante.
Prosegue la collaborazione con la Fondazione il Vittoriale degli Italiani e viene inaugurata la mostra “D’Annunzio Segreto”.
La Fondazione organizza un importante convegno di studi dal titolo “Nell’età di Pandolfo Malatesta. Signore a Bergamo e Brescia e Fano agli inizi del Quattrocento”.
Per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, promuove e sostiene la ristampa del libro del 1800 “Le dieci giornate di Brescia narrate ai ragazzi da un Tamburino”, in un’edizione economica, distribuita in 20.000 copie, in particolare alle scuole di Brescia e provincia.
La Fondazione acquista cinque bandiere risorgimentali databili intorno alla metà del 1800, che entrano a far parte della sua collezione.
Sulla scorta di quanto già realizzato prendendo a riferimento figure di imprenditori importanti che hanno lasciato un segno della loro opera nel territorio bresciano (vedi Giovanni Folonari e Ottorino Villa) nel 2011 è stato realizzato il convegno sul Cav. Giuseppe Beretta.
Acquistato all’asta di Sotheby’s Londra, torna a disposizione della città il polittico, unico esemplare rimasto, del Maestro Paroto, dipinto nel 1447 per la pieve di San Siro a Cemmo e finito negli Stati Uniti.
Grazie all’impegno della Fondazione CAB, l’opera d’arte è stata recuperata per essere riportata nella sua “sede naturale”, ovvero la nostra provincia, dopo due secoli di peregrinazioni, tra Parigi, New York e Londra.
Grazie al contributo dei benefattori bresciani e della Fondazione CAB, è stato eseguito il restauro della chiesa barocca di Santa Maria della Carità.
Il 26 gennaio 2013 inaugura la mostra l’Età del Rame, un viaggio nel tempo alla scoperta dell’età del Rame. A promuoverla, in collaborazione con le diverse Soprintendenze, il Museo Diocesano e la Fondazione CAB, e un apposito Comitato organizzatore affiancato da un qualificatissimo comitato scientifico presieduto da Raffaele C. De Marinis.
Viene organizzata la mostra pittorica “Oltre lo sguardo” dell’artista contemporaneo Franco Rinaldi, che ha riscontrato una buona presenza di pubblico e lodevoli citazioni di critica.
Per assicurare l’apertura giornaliera e una migliore accoglienza dei turisti della chiesa di Santa Maria della Carità, la Fondazione CAB e l’Ente Parrocchia stipulano un accordo con i Volontari del Touring Club italiano (“Aperti per voi”).
A completamento della mostra l’Età del Rame, lo stesso Comitato organizzatore promuove il convegno “Il Senso del Sacro”, dedicato al sacro nell’età del Rame (circa 3400-2200 a.C.), con approfondimenti sui rituali funerari e sul simbolismo dell’arte rupestre e delle statue-stele coeve.
Dopo l’istituzione, nel 2000, del Premio intitolato ad Arturo Benedetti Michelangeli, continua la collaborazione della Fondazione CAB con il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo attraverso la realizzazione di un convegno dedicato alla figura di Arturo Benedetti Michelangeli, nella ricorrenza del ventesimo anniversario della scomparsa (12.06.1995). L’evento è stata anche l’occasione per ripercorrere le tappe fondamentali della storia del Festival, ricordando la figura del fondatore Maestro Agostino Orizio e la sua grande amicizia con Michelangeli.
Il Polittico del Maestro Paroto, viene esposto alla mostra “Arte lombarda dai Visconti agli Sforza: Milano al centro dell’Europa, tenutasi al Palazzo Reale di Milano dal 12 Marzo 2015 al 28 Giugno 2015.
Si avvia inoltre la collaborazione con l’Ateneo per la pubblicazione dei volumi Annali di storia Bresciana.
La Fondazione CAB contribuisce con l’Associazione Amici dei Musei e la Fondazione Ugo da Como all’acquisto della statua di Odoardo Tabacchi raffigurante “Arnaldo da Brescia”, datata 1866, importante testimonianza storica per la ricostruzione dei fatti che condussero alla realizzazione del monumento di Arnaldo da Brescia, collocato nell’omonima piazza cittadina. La statua è ora collocata nella sede della Fondazione Ugo da Como.
Il 2016 è stato influenzato dalla nascita della Banca unica UBI Banca Spa, unica banca di riferimento della Fondazione CAB. Il cambiamento dell’assetto di UBI ha impegnato la Fondazione in delicati incontri volti a determinare il nuovo ruolo delle Fondazioni all’interno del Gruppo.
Nel Luglio 2017 la Fondazione CAB diviene ufficialmente una fondazione di UBI Banca, con il nuovo nome di UBI Fondazione CAB. Inizia così un percorso di nuove sfide per la realizzazione della mission della Fondazione, in armonia con gli obiettivi della nuova Banca unica. UBI Fondazione CAB garantisce infatti che, anche con la nascita di questa, tale missione, frutto di un forte legame con il territorio, venga proseguita con quei valori di impegno culturale e civile, che hanno contraddistinto la lunga storia del Credito Agrario Bresciano, di cui la Fondazione ha raccolto l’eredità.
Al Museo di Santa Giulia una mostra per riscoprire la figura di Arnaldo da Brescia attraverso il maggiore monumento cittadino del XIX secolo. Il 25 marzo è stata inaugurato “Arnaldo ritrovato. Odoardo Tabacchi e Antonio Tagliaferri per il Monumento ad Arnaldo da Brescia”, un progetto che nasce dalla collaborazione tra Fondazione Ugo Da Como e Fondazione Brescia Musei, insieme a Fondazione Cab e Associazione Amici dei Musei di Brescia.
Il Polittico del Maestro Paroto viene trasferito nella Pinacoteca Tosio Martinengo, in occasione della riapertura dopo il restauro.
UBI Fondazione CAB partecipa alla realizzazione del progetto di Brescia Musei “Sulle ali della Vittoria Alata”, con una erogazione destinata alla risistemazione delle sale della sezione romana in Santa Giulia, sezione dove era collocata la statua della Vittoria Alata prima del restauro. Con il contributo saranno risistemate due sale del museo, nelle quali si rivivrà il racconto della storia di Brescia romana fino alla scoperta del deposito bronzeo e della statua, ritrovata nel corso degli scavi effettuati dall’Ateneo nel 1826. In occasione delle Giornate di Primavera del FAI viene inaugurata la prima fase del restauro di Palazzo Tosio, uno dei luoghi simbolo della città di Brescia e sede dell’Ateneo, realizzata grazie al contributo di UBI Fondazione CAB.
UBI Fondazione CAB sostiene il concerto straordinario per la Canonizzazione di Paolo VI al Teatro Grande di Brescia giovedì 30 maggio 2019 con protagonisti d’eccezione: il Maestro Riccardo Chailly con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala.
Il concerto è promosso dall’Istituto Paolo VI e dal Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, con il sostegno di UBI Banca, Fondazione UBI Banco di Brescia, Fondazione UBI CAB, Fondazione Banca San Paolo di Brescia, Fondazione della Comunità Bresciana e con il contributo di Comune di Brescia e Regione Lombardia.
L’amore per l’arte e la musica, soggetti di molti scritti di Papa Montini, tra cui la celebre Lettera agli artisti, sono tornati al Teatro Grande in nome di Paolo VI dopo il memorabile concerto del 2015 con Riccardo Muti in occasione della beatificazione del papa bresciano.
Nel gennaio 2020 UBI Fondazione CAB acquista l’opera contemporanea “Brixia”, dell’artista Marcello Maloberti, già collocata nella fermata “Stazione FS” della metropolitana di Brescia. Trattasi di un cartello stradale di entrata ed uscita da Brescia sospeso al contrario tra le scale mobili. A tale acquisto è seguito un convegno dedicato all’arte contemporanea a Brescia.